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Siti archeologici di Camigliano

Siti archeologici di Camigliano: studio a cura dell’archeologa Margherita Di Niola

Descrizione

Nella porzione settentrionale della provincia di Caserta, a nord del fiume Volturno, si estende una vasta zona caratterizzata da terreni molto fertili e ricchissima di coltivazioni; «definita dai confini naturali del Monte Maggiore e del fiume Savone e da quelli giuridico-amministrativi del Campus Stellatis, dell’Ager Falernus e del territorio di Casilinum», quest’area in età romana ricadeva nel territorio della colonia latina di Cales.

L’estremo limite nord-orientale dell’ager Calenus è rappresentato da una vallata circondata quasi interamente da colline che, per una superficie complessiva di circa 6 kmq, oggi costituisce il territorio del comune di Camigliano.

Le indagini topografiche condotte dall’archeologa Margherita Di Niola hanno evidenziato una frequentazione della zona a partire dall’epoca preistorica, testimoniata dall’installazione di un insediamento presso la Grotta di San Michele.

Le successive attestazioni sono ascrivibili all’età sannitica, epoca della costruzione dell’insediamento fortificato di Monte Castellone - La Colla, funzionale al controllo e alla difesa delle aree più interne del territorio (sito 1).

La zona risulta più popolata a partire dall’età tardo repubblicana, quando si assiste alla costruzione di almeno sei ville che appaiono quasi sempre realizzate in aree sopraelevate chiuse alle spalle dai monti, con una continuità di vita, in alcuni casi, fino all’età imperiale; tra le più conservate, è la villa presso la Grotta di San Michele alle falde di Monte Pozzillo, della quale sopravvivono una cisterna e una serie di ambienti in connessione (sito 20).

La maggiore concentrazione di siti risulta attestata nella zona prossima al Rio Maltempo, dove sono state riconosciute due ville, una fornace e una monumentale cisterna a otto camere parallele comunicanti; l’apprestamento, caratterizzato da una portata di circa 1200 mc, dovette costituire una sorta di serbatoio principale a servizio delle strutture sopra ricordate (sito 31).

Le testimonianze più recenti interessano l’età medievale, alla quale sono ascrivibili gli insediamenti di Monte Tutuli e del Monticello; la loro collocazione su sommità di rilievi ne lascia intuire la funzione strategica come osservatori di altura (sito 11).

Fonte: M. Di Niola, “Il territorio di Camigliano. I dati archeologici”, in Carta Archeologica e Ricerche in Campania. Fascicolo 9: Comuni di Camigliano, Savignano Irpino, Sperone. Atlante Tematico di Topografia Antica, suppl. XV, 2016, pp. 143-167.

Modalità di Accesso

Non accessibile.

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