La Chiesa madre di San Simeone Profeta, fulcro religioso di Camigliano, sorge alla confluenza delle moderne vie San Simeone, G. Marconi e via Rocco.
La primitiva costruzione della chiesa risale al 1411 quando fu eretta una piccola cappella dedicata al santo patrono. Di tale fase si conservano ancora alcune tracce indicate dalla presenza del campanile più antico della struttura ubicato sul versante orientale, da un capitello erratico collocato in prossimità dell’ingresso alla navata della chiesa e da un frammento di affresco in stile bizantino scoperto in anni recenti.
Dopo alcuni anni l’edificio, ristrutturato ed ampliato, fu dedicato al “Corpo di Cristo” rimanendo una semplice Cappellania fino al 1577 quando, diventando Abbazia Curata, su consiglio del Vescovo Maranta, furono eseguiti i lavori di ampliamento, come ben attestato da un’iscrizione che fino agli anni ’80 del secolo scorso era presente in corrispondenza della lunetta sul portale della chiesa.
A seguito del terremoto del 1980 la chiesa fu oggetto di importanti lavori di restauro e consolidamento e fu costruito il nuovo campanile collocato sul versante occidentale della struttura.
La chiesa attuale presenta pianta rettangolare a navata unica con abside di fondo e copertura con volta a botte, con piccole cappelle laterali dotate di altari. La struttura è alta circa 13 metri, per una lunghezza di 22,50 metri e larghezza di 9,50 metri.
In corrispondenza dell’altare maggiore è collocata la nota tela che rappresenta “la Presentazione al Tempio di Gesù Bambino ricevuto fra le braccia del vecchio Simeone Profeta” attributo all’artista Antonio Mozzillo; ulteriori tele di altrettanto pregio artistico sono conservate in corrispondenza delle cappelle laterali.
Fonte: M. Giordano, “Tracce tardomedievali a San Simeone Profeta”, in III Ciclo di Studi Medievali, Atti del Convegno, 8-10 settembre 2017, Etabeta in Arcore 2017, pp. 399-407.